BIOGRAFIA
GIANCARLO MADELLA AMEDEI
Nato a Monza e cresciuto in un
piccolo paese della Brianza, scopre giovanissimo la passione per il
disegno che coltiva grazie ad un’amica di famiglia, pittrice e
scultrice.
A 14 anni si iscrive e frequenta l’Istituto grafico Caterina da
Siena di Milano; è qui che entra per la prima volta a contatto
con il mondo dei graffiti diventandone in poco tempo singolare e
apprezzato interprete con lo pseudonimo di Aglio. Dipinge insieme a
Bean, Dumbo, Mind e fonda con Mac, Pela, Chiot e altri amici la
crew IPC (Italian Pummarola Clan). Abbandona presto
l’illegalità dei treni senza però rinunciare a
questa forma d’arte; partecipa a vari concorsi di graffiti
(vincendone alcuni) e a manifestazioni organizzate da associazioni
giovanili, e collabora con diverse realtà culturali della
provincia di Milano.
Terminate le scuole superiori, cerca e trova lavoro nel mondo della
pubblicità e della grafica: comincia come scenografo e continua
come illustratore e grafico pubblicitario lavorando presso diverse
agenzie di Milano. Partecipa ad un concorso e vede pubblicato il suo
elaborato grafico su “CMYK design book”
Irresistibilmente attratto dal mondo della grafica e profondamente
immerso in quello dei core sport (skateboard, snowboard, wakeboard, bmx
e in-line skate) crea, prima in collaborazione con Mind, e poi con
Ricky Sad e Tullio, un marchio street wear, Daily Abuse, realizzando
una linea di t-shirt prodotta in varie edizioni.
Nel frattempo, grazie alla passione per l’in-line skate,
partecipa a contest in giro per l’Europa, ma è il breve e
intenso viaggio a New York (che duplicherà un anno più
tardi) ad ispirargli la sua prima tela “Without Ketchup”,
una fedele riproduzione di una foto scattata dietro il ponte di
Brooklin. Quest’opera segna l’esordio di un nuovo stile che
sperimenta con l’uso di acrilici su pannelli di legno di vario
formato.
È subito successiva un'altra opera, “Honeymoon”,
un’originale riproduzione di luoghi, oggetti e scorci urbani in
un perfetto mix di istantanee che catapultano l’osservatore nella
caotica, e tanto amata dall’artista, realtà newyorchese.
Segue poi una serie di realizzazioni ispirate a volti umani, di cui
molto spontaneamente coglie e sapientemente restituisce,
espressività e naturalezza uniche. L’ultima realizzazione
“Love for colours”, che presenta al concorso Capolavori in
miniatura, è la rivisitazione di una di queste opere.
Ora firma le sue tele con un altro pseudonimo, Made, quasi a voler
segnare anche visivamente l’inizio di una nuova fase,
l’esplorazione di un altro, e quasi certamente non ultimo,
universo d’arte.
14/4/2008
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